BENESSERE

Il sostantivo benessere può significare salute, vigore, energia, equilibrio, soddisfazione, prosperità, ma soprattutto una condizione di stare bene qui e ora con se stessi e con l’ambiente. Quindi una situazione di armonia fra le componenti individuali e quelle legate alle relazioni e al luogo in cui ci si trova.

La nostra è un’epoca in cui è necessario un grande impegno per realizzare questo stato di piacevolezza.

Ognuno pensa ad armarsi “contro”, appaiono vincenti alcuni modelli ai quali i più cercano di adeguarsi, rinunciando al loro vero sé e la mancata aderenza a questi stereotipi crea un senso di fallimento e di inadeguatezza che dà origine ad un malessere che, a lungo andare, diventa il fulcro dell’identità personale.

Pare manchi il tempo per dialogare, si fa fatica ad accettare i propri limiti, mentre i rapporti si sgretolano perché, essendosi “persi”, è venuta meno anche la fiducia.

Tutti i bambini stanno insieme volentieri, giocano e creano, il movimento dà loro gioia e la fantasia favorisce l’invenzione di situazioni nuove e piacevoli.

Con il passare degli anni questa situazione cambia l’adolescente, l’adulto, l’anziano iniziano a criticarsi, a scoprire in sé difetti che allontanano la loro immagine dal modello consensualmente validato dal gruppo sociale di appartenenza e allora il peso, la pelle, il carattere, i bisogni, le aspirazioni individuali, le convinzioni diventano fonti di preoccupazioni, di rifiuto, di isolamento.

La spensieratezza dell’infanzia si trasforma in ansia, paura del confronto, e allontanarsi da sé e dagli altri appare l’unica via d’uscita.

Si evitano le occasioni d’incontro, si perde la flessibilità e la padronanza di sé, si esauriscono gioia e creatività, la fonte del benessere si inaridisce.

Ma non tutto è perduto, è possibile far rifluire la vita, basta liberarsi di tutte le false convinzioni immagazzinate, ritrovare la piena accettazione di sé, far spazio agli altri ed approfondirne la conoscenza, sviluppare la comprensione che permette di percepire le differenze, ma anche di sostituire alla paura del diverso, il piacere del confronto e la gioia della scoperta.